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Hiroko Morita / Κριτικές

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Soprano
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Κριτικές προφίλ

8
Teatro Pesaro di Rossini Madama Butterfly

Hiroko Morita nel ruolo di Cio-cio san/Butterfly, ha retto le sorti di tutta la rappresentazione con sicurezza professionale ed ottima tenuta: non solo la sua origine orientale ne ha fatto un’interprete con vero fisique du rôle, ma anche la piena e misurata rispondenza alla regia di Giovanni Dispenza dal preciso e coerente taglio attualizzante. La dimensione della protagonista era chiaramente delineata non con la solita ambientazione floreale, ma con palesi elementi simbolici e una serie di proiezioni che restituivano il minimalismo intimamente connaturato con l’opera rendendo attuale l’immaginario di Cio-cio san con lo stile dei cartoni giapponesi manga: azzeccata scelta di rappresentare così un mondo semplice ma appassionato che si pone come mezzo di comunicazione tra due culture tanto lontane; le scene del Teatro Borgatti di Cento presentavano un fondale multimedia, composto di quinte girevoli che venivano fatte ruotare nei momenti in cui dovevano raffigurare ambienti diversi, diversi stati d’amino, l’interno schematico della casetta e il giardino con i suoi rami fioriti; diveniva poi lo schermo su cui scorrevano nel secondo atto le immagini del bambino che Cio-cio san presenta a Sharpless e poi, alla fine del secondo e all’inizio del terzo atto, sfilavano in versione manga i sogni naives di Butterfly: quelli di vivere la sua vita di sposa americana con il proprio figlioletto e il marito ufficiale di marina; che poi la regia sottolineasse la soggettività maniacale della protagonista era ben chiaro quando, prima del coro a bocca chiusa, Butterfly chiede a Suzuki di portarle il bimbo e allora in scena compariva un orsacchiotto di peluche: escludendo l’espediente di utilizzare un bambolotto, l’idea registica ha evidentemente voluto collocare solo nella mente della protagonista tutto il dramma e i suoi presupposti. L’esito tragico era comunque fedele al libretto con la scena di karakiri. Sul versante vocale la piena vocalità di soprano lirico di Hiroko Morita è stata convincente anche nei momenti di squarcio orchestrale del tipo Ei torna e m’ama! e nella conclusione dei grandi momenti solistici come Un bel dì e Tu, piccolo iddio. Una vocalità che riempiva la sala con ampie arcate di frasi ben sostenute dall’orchestra

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17 Μάρτιος 2014www.musiculturaonline.itAndrea Zepponi
Una magnífica Morita da voz a Butterfly

..la magnífica voz de la soprano japonesa Hiroko Morita. Esta composición de Puccini se asienta casi por completo en la actuación de Butterfly y, ayer, todo giró en torno a Morita. No sólo cantó de forma increíble, sino que también, ofreció una magnífica interpretación. El sufrimiento, dolor y desesperación de Cio-Cio-San se reflejaban en cada uno en sus ademanes.Sobre todo, destacó en el aria del segundo acto "Un bel dí vedremo", la pieza más representativa y repetida de esta ópera, donde la protagonista espera la vuelta de Pinkerton.

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21 Μάρτιος 2010www.guadaque.comLaura Rincón

Προηγούμενες Κριτικές Παραγωγής

5
Madama Butterfly, Puccini
D: Anatol Preissler
C: Igor Tchernetsky
Recensie Madama Butterfly

Hiroko Morita had als Cio-Cio-San de meeste zangpartijen in deze opera en kon ons al vanaf haar eerste noten bekoren. Maar de lakmoesproef voor elke ‘Butterfly’ is toch de overbekende aria ‘Un bel dio vedremo’. Hierin bezingt Cio-Cio-San de hoop dat op een mooie dag haar Pinkerton naar haar terug zal keren. Het is een van de bekendste aria’s voor sopranen en we keken er dan ook reikhalzend naar uit om Hiroko’s uitvoering te horen. Het was zo een van die momenten waarop je als liefhebber zachtjes de ogen sluit om nog intenser te kunnen genieten van de klank die je oren binnen vloeit. Zonder enige vorm van extra versterking wist ze zonder probleem de Stadsschouwburg in Antwerpen te vullen met hoopvolle klanken.

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14 Μάιος 2019www.concertnews.beSascha Siereveld
Madama Butterfly, Puccini
C: Igor ChernetskiIgor ShavrukVitaliy Kovalchuk
"Madame Butterfly" all'Opera di Odessa

"Per quanto riguarda la "piccola fragile moglie giapponese" - questo non è il motto della lingua! Ieri, 5 aprile, alla premiere, Cio-Cio san ha recitato la parte del "vero giapponese" - fragile, tenero, radiosa, affascinante - Hiroko Morita, che recita la parte dal 2008 Cio-Cio-San nei teatri negli Stati Uniti, Colombia, Perù, è stata riconosciuta come la "migliore farfalla" . . Hiroko Morita ha una voce squillante, canta come un uccello e inoltre, Hiroko non solo canta, è anche una brava attrice.Il suo Cio-Cio-San è leggero, agile, emozionale, e tu credi anche a lei quando Cio-Cio-San ha 15 anni e poi, nella scena di un addio alla vita, un'immagine incredibilmente completa, e spero vivamente che il regista della performance, Anatole Preissler (Austria), sia riuscito a lavorare con tutti gli interpreti del partito Cio-Cio-San (voglio davvero scrivere "ruoli", perché che si è rivelato un ruolo a tutti gli effetti) e tutti sono altrettanto grandiosi! Ricordo ora il duetto di Chio-Chio-San e Suzuki, quando loro, come due uccelli gioiosi, cantano, volano via nei loro sogni e speranze - quanto è stato meraviglioso, fino alle lacrime! .. Per molto tempo ricorderò questo volo, grazie. Le braccia sottili di Cio-Cio-San-Hiroko sono ali di farfalla, belle, indifese, moribonde, esotiche, di bellezza di una geisha che crede nell'amore

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06 Απρίλιος 2019odessa-daily.com.uaOdessa Daily
Madama Butterfly, Puccini
Madama Butterfly

Hiroko Morita nel ruolo di Cio-cio san/Butterfly, ha retto le sorti di tutta la rappresentazione con sicurezza professionale ed ottima tenuta: non solo la sua origine orientale ne ha fatto un’interprete con vero fisique du rôle, ma anche la piena e misurata rispondenza alla regia di Giovanni Dispenza dal preciso e coerente taglio attualizzante. La dimensione della protagonista era chiaramente delineata non con la solita ambientazione floreale, ma con palesi elementi simbolici e una serie di proiezioni che restituivano il minimalismo intimamente connaturato con l’opera rendendo attuale l’immaginario di Cio-cio san con lo stile dei cartoni giapponesi manga: azzeccata scelta di rappresentare così un mondo semplice ma appassionato che si pone come mezzo di comunicazione tra due culture tanto lontane; le scene del Teatro Borgatti di Cento presentavano un fondale multimedia, composto di quinte girevoli che venivano fatte ruotare nei momenti in cui dovevano raffigurare ambienti diversi, diversi stati d’amino, l’interno schematico della casetta e il giardino con i suoi rami fioriti; diveniva poi lo schermo su cui scorrevano nel secondo atto le immagini del bambino che Cio-cio san presenta a Sharpless e poi, alla fine del secondo e all’inizio del terzo atto, sfilavano in versione manga i sogni naives di Butterfly: quelli di vivere la sua vita di sposa americana con il proprio figlioletto e il marito ufficiale di marina; che poi la regia sottolineasse la soggettività maniacale della protagonista era ben chiaro quando, prima del coro a bocca chiusa, Butterfly chiede a Suzuki di portarle il bimbo e allora in scena compariva un orsacchiotto di peluche: escludendo l’espediente di utilizzare un bambolotto, l’idea registica ha evidentemente voluto collocare solo nella mente della protagonista tutto il dramma e i suoi presupposti. L’esito tragico era comunque fedele al libretto con la scena di karakiri. Sul versante vocale la piena vocalità di soprano lirico di Hiroko Morita è stata convincente anche nei momenti di squarcio orchestrale del tipo Ei torna e m’ama! e nella conclusione dei grandi momenti solistici come Un bel dì e Tu, piccolo iddio. Una vocalità che riempiva la sala con ampie arcate di frasi ben sostenute dall’orchestra

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Teatro Pesaro di Rossini Madama Butterfly

Hiroko Morita nel ruolo di Cio-cio san/Butterfly, ha retto le sorti di tutta la rappresentazione con sicurezza professionale ed ottima tenuta: non solo la sua origine orientale ne ha fatto un’interprete con vero fisique du rôle, ma anche la piena e misurata rispondenza alla regia di Giovanni Dispenza dal preciso e coerente taglio attualizzante. La dimensione della protagonista era chiaramente delineata non con la solita ambientazione floreale, ma con palesi elementi simbolici e una serie di proiezioni che restituivano il minimalismo intimamente connaturato con l’opera rendendo attuale l’immaginario di Cio-cio san con lo stile dei cartoni giapponesi manga: azzeccata scelta di rappresentare così un mondo semplice ma appassionato che si pone come mezzo di comunicazione tra due culture tanto lontane; le scene del Teatro Borgatti di Cento presentavano un fondale multimedia, composto di quinte girevoli che venivano fatte ruotare nei momenti in cui dovevano raffigurare ambienti diversi, diversi stati d’amino, l’interno schematico della casetta e il giardino con i suoi rami fioriti; diveniva poi lo schermo su cui scorrevano nel secondo atto le immagini del bambino che Cio-cio san presenta a Sharpless e poi, alla fine del secondo e all’inizio del terzo atto, sfilavano in versione manga i sogni naives di Butterfly: quelli di vivere la sua vita di sposa americana con il proprio figlioletto e il marito ufficiale di marina; che poi la regia sottolineasse la soggettività maniacale della protagonista era ben chiaro quando, prima del coro a bocca chiusa, Butterfly chiede a Suzuki di portarle il bimbo e allora in scena compariva un orsacchiotto di peluche: escludendo l’espediente di utilizzare un bambolotto, l’idea registica ha evidentemente voluto collocare solo nella mente della protagonista tutto il dramma e i suoi presupposti. L’esito tragico era comunque fedele al libretto con la scena di karakiri. Sul versante vocale la piena vocalità di soprano lirico di Hiroko Morita è stata convincente anche nei momenti di squarcio orchestrale del tipo Ei torna e m’ama! e nella conclusione dei grandi momenti solistici come Un bel dì e Tu, piccolo iddio. Una vocalità che riempiva la sala con ampie arcate di frasi ben sostenute dall’orchestra

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17 Μάρτιος 2014www.musiculturaonline.itAndrea Zepponi
Carmen, Bizet
D: Roberta Mattelli
C: Martin Mázik
Carmen de Bizet

Magnífica la soprano japonesa Hiroko Morita en el rol de Micaela, siendo la voz más sobresaliente y aplaudida de la velada, destacando su bello timbre, buena proyección y sensacionales registros medios

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04 Νοέμβριος 2012www.aforolibre.comTeatro Cervantes Malaga