Levent Bakirci / Reviews

Ce dernier (Levent Bakirci) se trouve bien évidemment au centre de la pièce et de la torture psychologique, montrant les hauts et les bas traversés en un instant par un homme brisé à cause du simple Fratello vicieux prononcé par son geôlier.

Sur scène, triomphe absolu pour le Prisonnier de Levent Bakirci, dont le séduisant baryton fait couler tout un flot de legato, ne tombant jamais dans le piège du parlé chanté.

Bene Levent Bakirci quale toccante Gloster

Edgar and Edmund’s father, the Duke of Gloucester, mirrors Lear. He is blind to the true feelings his sons’ have for him, and therefore easy to manipulate. Old age has made him vulnerable. Playing the role was the Turkish baritone, Levent Bakirci, who, again mirroring Skovhus’ Lear, looked and sounded much younger. He made an excellent impression nonetheless. His voice possesses an interesting array of colors, which he projects well, with clear, well-focused intonation,

Levent Bakirci, riveste i panni di Frank, il direttore del carcere, canta e recita con professionale proprietà. La figura distinta e il fisico asciutto rendono credibile l’attrazione che esercita su Adele.

Ottimo il Frank di Levent Bakirci che ci offre attimi di pura istrionicità attoriale uniti ad un canto sempre ben a fuoco e di sublime fattura.

Favoloso il Papageno di Levent Bakirci. Il baritono oltre ad essere sicuro e corretto nel canto, mostra doti attoriali di grande livello. Interprete capace di donare leggerezza, ironia e dolcezza al suo bizzarro personaggio, corrisposto da Jennifer Turri, un'esuberante Papagena, anche lei simpatica e vitale.

Levent Bakirci non fatica ad attirare la simpatia del pubblico con il suo Papageno nel solco della tradizione, ma di voce gradevole

Spicca Levent Bakirci nel ruolo del protagonista, baritono chiaro, seppure penetrante e incisivo, oltre che efficace nell'uso delle mezze voci, capace di non abbassare mai il livello di tensione dalla prima frase all'ultima, in un coinvolgimento, anche fisico, totale.

Artisti di grande livello hanno saputo integrarsi e reagire alle forti "provocazioni" registiche in maniera sublime; nel ruolo eponimo il baritono Levent Bakirci ha sapientemente delineato sia con il fisico che con la voce il personaggio nella sua totalità; il canto si è fatto preghiera, lamento, speranza, disperazione con una partecipazione emotiva che mi ha coinvolto intensamente; ha modulato con la voce tutte le emozioni mettendo in risalto l'eleganza di un fraseggio seppur discontinuo come richiesto dalla partitura, ma anche la capacità di saper gestire con fermezza i difficili intervalli musicali non perdendo mai di vista l'obiettivo drammaturgico e le esigenze sceniche in cui ha saputo mirabilmente amalgamarsi offendo il suo corpo alla compagnia di danzatori che lo hanno fatto esprimere in maniera molto suggestiva e realistica di pari passo con la voce.