In Dodici anni dopo il personaggio di Santuzza è stato interpretato da Noemi Umani con eleganza e musicalità, ben assecondata nei due duetti con lo spasimante Pietro
A Magic Flute that does not seek forced updating in the staging, nor transfers to improbable historical and geographical contexts to displace and disconcert the public. Kemp's Magic Flute is and remains an exotic fairy tale
The first half hour is pure poetry, childlike involvement. It's like leafing through an illustrated book
Tornando all’Opera da tre soldi, vista al Teatro Verdi di Pisa dopo il debutto livornese e che sarà in cartellone a Lucca il 24 e 25 febbraio, possiamo dire che sia uno spettacolo decisamente affascinante nella sua apparente sobrietà di mezzi, con il grande spazio del palcoscenico lasciato vuoto sì da mostrarne i muri perimetrali, caratterizzato dall’uso di proiezioni che su semplici siparietti indicano i numeri musicali rappresentati e, spesso, li commentano con didascalie o immagini. Ottimo l’uso delle luci che da sole riescono a creare gli ambienti o che evocano, con gli stessi cantanti protagonisti in un gioco di “ombre cinesi”, le situazioni narrate. Particolare, e condivisibile, la scelta di spogliare la scena il più possibile da arredi e suppellettili “reali” e, piuttosto, di rappresentarli per mezzo di proiezioni fino a creare vere e proprie “scenografie multimediali”. Per scelta registica vengono esplicitamente mostrati molti di quei mezzi tecnici di produzione solitamente tenuti nascosti, così che tutto avviene di fronte al pubblico e talvolta sarà uno degli stessi interpreti a manovrare alcune luci. Personale la direzione di Nathalie Marin la quale, alla guida dell’Orchestra della Toscana e con tempi ponderati e calibrati, esalta questa musica beffarda e ammaliante, riuscendo a far bene emergere, in modo metodico, tutti i richiami musicali della screziata partitura pur condendoli con quel fascino fracassone, schiettamente popolare e colto assieme, che la caratterizza.
Buon compleanno Mascagni! Al Teatro Goldoni di Livorno una serata memorabile con le belle voci di Reutov, Umani e Hayashi, il quarto atto di Parisina, la direzione di Valerio Galli e (in apertura) il grande pianoforte di Ilio Barontini. La recensione di Fulvio Venturi
Pietro Mascagni ist ja immerhin (zumindest, was die „Cavalleria Rusticana“ anlangt) einer der berühmtesten Komponisten der Welt. Dennoch hat ihm seine Geburtsstadt Livorno seit seinem Tod im Jahre 1945 eigentlich nur die kalte Schulter gezeigt. Das Teatro Goldoni nahm sich zwar in verdienstvoller Weise immer wieder seiner rareren Opern an (Gugliemo Ratcliff, Iris, etc…), aber ansonsten Fehlanzeige: kein Festival, keine Gedenkstätte, kein Museum, nix.
“Napoli milionaria”, il capolavoro di Nino Rota ed Eduardo De Filippo, inizialmente previsto per la scorsa stagione lirica e poi rinviato per la chiusura dei teatri a causa del Covid, è stato finalmente rappresentato ieri sera, 12 marzo, al Teatro Goldoni in una messa in scena frutto della coproduzione tra Teatro del Giglio, Teatro Goldoni e Teatro Verdi di Pisa. L’opera, che debuttò al Teatro Nuovo del Festival dei Due Mondi di Spoleto il 22 giugno 1977, è stata proposta nel collaudato allestimento che già ebbe grande successo, sia di critica che di pubblico, nella sua lunga tournée del 2003.
“Eccellente la prova delle tre protagoniste femminili: Anna Delfino (Olympia), che ha dimostrato anche notevoli capacità sceniche…” “Excellent performance of the three female characters: Anna Delfino (Olympia) has also displayed stunning scenic presence”